CIRCULAR: Sanità di prossimità e patologie oncologiche

In Commissione Sanità abbiamo discusso di SANITÀ DI PROSSIMITÀ E PATOLOGIE ONCOLOGICHE con ospiti d’eccellenza del panorama oncologico regionale.


Spunti di riflessione:

🔹 La distanza dall’ospedale può influire negativamente su: ritardo della diagnosi, trattamenti non appropriati, esito e peggior qualità di vita. 

Il dipartimento oncologico non deve limitarsi a gestire le cure in ospedale, ma dovrebbe continuare sul territorio. È necessario offrire garanzie al medico e cure sicure al paziente.

Il Dottor Cavanna ci ha portato l’esempio del Dipartimento di Piacenza, dove negli ultimi 4 anni sono stati curati 1339 pazienti in prossimità della loro residenza, somministrando le stesse terapie dell’ospedale.

🔹 Durante il Covid nasce Onco Home, progetto pilota in cui tre aziende ospedaliere lombarde hanno portato le cure oncologiche a domicilio. Il paziente viene seguito in telemedicina e riceve a casa i farmaci, qualora sia possibile la somministrazione senza assistenza. 

Ideale spostare le cure negli ospedali di comunità, promossi dalla riforma sanitaria regionale, e fondamentale la collaborazione con la farmacia territoriale. 


Il Dottor Generali ci porta l’esempio di Germania e Francia. È già in atto una terapia digitale che permette al paziente di essere seguito e controllato dalla struttura in cui è in carico, che coordina le cure.

🔹 Il Dottor Grossi ci parla della complessità della situazione oncologica. Le nuove cure richiedono farmaci più elaborati. Ora servono molti test preliminari per trattare un paziente e di conseguenza servono hub adeguati a gestire tutto. Dobbiamo adeguarci per evitare situazioni di diseguaglianza.

Ci porta il concetto di “Simultaneous Care”, percorso integrato di cura del paziente.
Prevede delle cure palliative anticipate per garantire una migliore qualità di vita e un maggior controllo dei sintomi. È un esempio che si potrebbe gestire molto bene sul territorio, così come i follow up e gli screening.

🔹 Il Dottor Corradin ci parla dell’importanza del fare rete in ambito oncologico. 

Negli anni scorsi abbiamo creato ed esteso a livello nazionale il modello delle pancreas unit.  Professionisti di diverso genere (prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione) hanno stilato un documento con tutto il necessario per le cure del tumore al pancreas.
In seguito a questa delibera, il Ministero della Salute ha istituito un gruppo di lavoro nazionale che sta elaborando un percorso più ampio. 


L’importanza di un approccio multidisciplinare

Concludo dicendo che è necessario implementare un approccio MULTIDISCIPLINARE all’interno degli ospedali. Fare rete, condividere e collaborare può essere la strategia vincente per la miglior gestione possibile del paziente e delle cure. Nei prossimi 5 anni il 56% dei medici di medicina generale verrà sostituito da giovani medici.
Questa è l’occasione per portare avanti i nostri progetti!